Adorazione apertura del Centenario: Un’eredità santa e preziosa

UN’EREDITÀ “SANTA” E “PREZIOSA”

Adoriamo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo e accogliamo il loro dono d’amore che per noi si è concretizzato nel carisma paolino. Ringraziamo per essere state scelte e chiamate a partecipare a questa grazia carismatica e chiediamo di poterla vivere nella profondità, nella creatività e nel dinamismo che i tempi e le situazioni, oggi, richiedono.

Canto per l’esposizione: Sei con noi

Pausa di silenzio per l’adorazione personale
Nella nostra storia, il Signore è sempre stato fedele. Ricordiamo con riconoscenza le abbondanti ricchezze di grazia che abbiamo sperimentato giorno dopo giorno, anno dopo anno, nelle situazioni più diverse.

Possiamo esplicitare anche a voce alta, alcuni dei doni che il Signore ci ha elargiti nei cent’anni di storia…

Interventi spontanei

Per ogni sorella che ha arricchito la nostra Congregazione, per tutto il bene compiuto, eleviamo la lode.

Canto: Grande e ammirabile, Signore (n. 181)

Don Alberione ci ripete:
«Non parlate di ciò che è fatto… in cammino verso l’eternità!». «Siate Figlie di San Paolo… Siate degne Figlie di San Paolo».

Certe della fedeltà del Signore, chiediamo che si rinnovi nelle nostre vite la grazia fondazionale per proiettarci nel futuro con la fede audace e profetica di Don Alberione, di M. Tecla, di tante sorelle e fratelli.

Canto allo Spirito Santo

Ci uniamo al rendimento di grazie dell’apostolo Paolo e alla sua preghiera per noi.
Dalla lettera di san Paolo ai Filippesi (1,3-11)

Rendo grazie al mio Dio ogni volta che mi ricordo di voi. Sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente. Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. È giusto, del resto, che io provi questi sentimenti per tutti voi, perché vi porto nel cuore, sia quando sono in prigionia, sia quando difendo e confermo il Vangelo, voi che con me siete tutti partecipi della grazia. Infatti Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi nell’amore di Cristo Gesù. E perciò prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di quel frutto di giustizia che si ottiene per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio.

Il Signore opera sempre attraverso la piccolezza e l’umiltà dei suoi servi. Il beato Giacomo Alberione ricordava: «La via tracciata dalla Prima Maestra 3 è una via grande, spaziosa, luminosa, che sale verso le altezze della perfezione».

E il card. Arcadio Larraona, al funerale di Maestra Tecla confidava alle Figlie di San Paolo:

«Dio pensò a voi, a ciascuna di voi, quando preparava il vostro nido, la vostra culla, la vostra famiglia, tutto quell’ambiente di perfezione e di apostolato che è la vostra Congregazione. La Prima Maestra in tutto questo lavorio è stata parte principale. È stata la madre un po’ di tutte le Congregazioni della “Famiglia paolina”, perché lo sviluppo avvenne piano piano. Ebbe le sue crisi accompagnate da preoccupazioni e da amarezze. Io sono stato testimone di alcune di esse, testimone sempre edificato e sempre partecipe con tanto interesse, anche se esternamente non appariva sempre così. Al principio le cose non sono sempre chiare; si chiariscono a poco a poco…».

Facciamo uno spazio di silenzio per rivedere la nostra vita e:

ringraziare il Signore per la storia di salvezza che ha costruito con noi;

immergerci nella grazia fondazionale, per riviverla oggi;

sentirci tutte unite, anche se sparse ai quattro angoli della terra;

percepire la missione come frutto della nostra fede: «crediamo e perciò parliamo», cioè facciamo l’apostolato motivate e sostenute dalla fede in Cristo Maestro e nel Vangelo, e dalla fiducia nella nostra vocazione.

Esame di coscienza

Canto: Un cuor solo

Lasciamo che sia Maestra Tecla a guidare la nostra preghiera.

Ad ogni espressione, ripetiamo

Rit. Laudate omnes gentes (n. 813)

«E’ una grazia grande che il Signore ci ha fatto: darci la vocazione e la vocazione paolina! E abbiamo la promessa che il Signore è con noi… Dobbiamo averla questa fede! Nella nostra chiesa sta scritto: “Non temete, io sono con voi”. Se il Signore è con noi, di che cosa dobbiamo temere? La nostra vocazione è così bella, così grande!» (CSAS 67).
Rit.

«Fra cinquant’anni che cosa sarà della Congregazione? Se tutte le Figlie di San Paolo saranno unite, attaccate alle costituzioni, alla Congregazione, ai superiori, se si vorranno bene, se saranno, come ha detto Gesù, un cuor solo e un’anima sola, andranno avanti bene e la Congregazione fiorirà. Gesù per quattro volte ha pregato: Che siano tutti uno come siamo uno io e il Padre. Bisogna che abbiamo questa preoccupazione» (CSAS 12).
Rit.

«Cerchiamo di dare tutto alla Congregazione, diamole le nostre forze, diamole tutto quello che possiamo perché è la nostra madre e dobbiamo volerle bene. Siamo sempre più unite, formiamo un cuor solo, un’anima sola fra le varie comunità. E ricordiamoci di pregare le une per le altre. Quando sappiamo che qualche comunità ha delle difficoltà, raccomandiamola al Signore».

«Diamoci appuntamento al Tabernacolo».
Rit.

«Raccogliere la santa eredità che vi ha lasciato, ricordando che avrete altre Prime Maestre, ma una sola Madre, perché è proprio madre colei che ha dato la vita spirituale e la vocazione come l’ha scoperta, guidata, santificata… Chi ha dato forma a tutto? È stata la Prima Maestra, e perciò bisogna chiamarla insieme Madre e Maestra. L’eredità che vi ha lasciata è un’eredità preziosa. Fate rendere l’eredità ricevuta perché c’è tutto uno sviluppo da compiere nell’Istituto, mai fermarsi!» (Don Alberione, 29 marzo 1964).
Rit.

«Ricordate che la nostra Congregazione è stata fondata sulla fede». Preghiamo perché ogni Figlia di San Paolo possa imitare Maestra Tecla, possa sperimentare e vivere la bellezza della vocazione paolina, la sua profondità mistica e insieme la sua grande forza missionaria. Sentiamo vivo l’appello di Gesù: “Venite ad me omnes…”. E presentiamo la nostra preghiera al Signore.

Espressioni spontanee di preghiera

Il Signore non teme la nostra piccolezza e debolezza. La nostra Congregazione e tutta la Famiglia Paolina ha iniziato il suo cammino nella totale assenza di risorse umane. Rinnoviamo, attraverso le parole del Patto, la fede offrendo al Signore la nostra povertà perché la trasformi in grazia, in luce, in forza per noi e per ogni sorella.

Preghiera del Patto

La Prima Maestra ripeteva spesso:
«La nostra Congregazione sia proprio “un cuor solo e un’anima sola” nell’apostolato e in tutto. Tutte animate a far camminare bene il carro della Congregazione sulle quattro ruote, tutte che spingono, nessuna che tira indietro. In Paradiso poi ci ritroveremo tutte assieme e là non avremo più fastidi. Abbiamo questa fede!».

Canto del Magnificat

Riposizione del Santissimo

«Crescete, moltiplicatevi, inondate la terra; ma soprattutto siate sempre più le Figlie di San Paolo. Così prego, così auguro» (CVV 214).

Canto finale: Inno del centenario


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